Daniela Turetta è nata a Padova e vissuta nel cuore dei Colli Euganei, tra luci e silenzi di un ambiente in cui la natura è ancora molto presente. Luoghi che sono divenuti la sua terra d’elezione e hanno influito sul suo percorso artistico, facendo del paesaggio il tema dominante della sua pittura e il motivo di una riflessione sul rapporto uomo-natura.
Espone dal 1980 ed è presente in varie mostre personali, collettive e fiere d’arte, in Italia e all’estero (Ultime mostre “Il paradiso accanto” alla Sala Samona` di Padova e “World Landscape” alla Cube Gallery di Londra).
Le sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Austria, Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Belgio e Scozia.
Hanno scritto di lei: Camillo Semenzato, Alessandro Bevilacqua, Giulio Gasparotti, Angioletta Masiero, Elena Vascon, Giovanna Galli, Umberto Marinello, Paolo Rizzi, Rossella Delaidini, Giorgio Segato, Gianpaolo Borghi, Sergio Garbato, Maria Luisa Trevisan, Gian Paolo Prandstraller, Maria Luisa Biancotto.
''Ai piedi dei Colli Euganei, tra villaggi incastonati in campi verdi come prati, o gialli di grano maturo, filari di viti e alberi sparsi, con i Colli Berici in lontananza e la pianura con i suoi vasti orizzonti: qui io vivo.
Questo è il paesaggio dell`esistenza, del vissuto, luogo di esperienza estetica, ma anche luogo di riflessione e condivisione. Ricerca di armonia in natura come atto inseparabile dal vivere, come coscienza del paesaggio che non è tanto rappresentazione, ma visione generatrice di sensazioni interiori.
Penso che siamo tutti parte della natura e per questo dovremmo sentirla come essenza suprema, maestra che regola la nostra esistenza.
Il paesaggio che abbiamo accanto allora diventa giardino ideale dove ognuno vorrebbe e dovrebbe vivere in una completa armonia di lode e di pace.''
''Ho imparato a camminare con la natura, a farmi prendere per mano, e così a scoprirne dentro le parti più belle, più nascoste.
Mi piace una frase di Einstein in cui dice: "La natura nasconde i suoi segreti, non perché ci inganni, ma perché è essenzialmente sublime".
Il mio è un invito, un invito estremo a ristabilire l'antico pathos, e a riscoprire il vero spazio da cui l'uomo non può e non deve staccarsi. Sentire la natura come vera consolatrice dell'uomo, come nostro continuo riferimento, vuol dire ritornare alla nostra vera identità e armonia. Ecco che allora l'esperienza si colma di ricchezze e, in quei cieli, nelle densità umide del mattino o nelle intriganti luci serotine, si svelano emozioni, stati d'animo, intense sensazioni, che altrimenti la natura avrebbe gelosamente nascosti.''
''Io mi sento per certi versi privilegiata perché abito in una bella pianura, ai piedi dei Colli Euganei e ai confini con quelli Berici, ma la fortuna più grande è che posso passare lunghi momenti ad osservare, posso fermarmi e guardare i colori dei campi, delle siepi, degli alberi, il colore dei Colli trasformarsi con il variare delle stagioni, ma soprattutto rimanere con lo sguardo all'insù ad assaporare il fascino delle nuvole.
Sono, infatti, le nuvole le vere ispiratrici e se il paesaggio è il corpo della natura, le nuvole ne sono l'anima. Guidata da questo pensiero mi sono lasciata trascinare da questo difficile lavoro: dipingere la parte più nascosta e più sublime della natura, dipingere la sua anima.
Plasmare il cielo, dilatare la luce, creare la giusta morbidezza è come partecipare all'avverarsi di un sogno. Sentirsi ''tra le nuvole'' non è una semplice evasione, è essere trascinati in un momento che si è manifestato con tutto il suo coinvolgimento, che mi ha trasportata con effetti di luce e movimenti, ma anche composizioni di colori, di forme, di sottili passaggi di trasparenze luminose o di cupe tensioni.
Questo grande spazio di cielo domina sempre il paesaggio sottostante, lo illumina, lo offusca, lo avvolge e talvolta lo assorbe in orizzonti velati e nascosti nella nebbia o nelle nuvole fin troppo basse, ogni volta lo trasforma e trasforma anche l'animo di chi lo guarda.
E' questo il segreto della natura: parla, sussurra, svela, accarezza, nutre, ci prende per mano e non ci fa mai sentire soli fino e oltre l'ultima luce del giorno, ed io vorrei trasmettere a tutti quell'emozione che mi invade.''
Daniela Turetta